Prodotto dal Teatro Bellini di Napoli in collaborazione con il Festival LEUCIANE di Caserta - con il 52° Festival SHAKESPEARIANO di Verona e il festival LA VERSILIANA

RITORNA IL SOGNO DI UNA NOTTE DI MEZZA ESTATE

nella storica messinscena di TATO RUSSO

con Tato Russo - Arianna - Selvaggia Quattrini - e molti altri straordinari interpreti.

Le date:

  • Caserta 14 e 15 luglio
  • Verona 19 a 24 luglio
  • Versiliana 10 a 12 agosto

Le due precedenti edizioni del Sogno segnalarono la personalità artistica di Tato Russo alla platea nazionale ed internazionale. In particolare la seconda fu considerata da molti la più bella e poetica versione per la scena del capolavorodi Shakespeare. Le 600 recite che ne conseguirono valsero a Tato Russo innumerevoli premi tra i quali il premio nazionale della critica. Ancora oggi capolavoro del teatro di regia italiano è tra gli eventi teatrali più richiesti dalla ribalta internazionale. Al museo da poco aperto del nuovo Globe Theatre è stato inserito tra le pagine più alte della messinscena internazionale di tutti i tempi e unica testimonianza del teatro di Shakespeare in Italia. La riedizione che è annunciata per luglio 2001 è attesa per questo come un grande avvenimento, anche se l'artista dichiara che poche sarannola variazioni rispetto a quello che "è ormai da più parti considerata una partitura perfetta dell' immagginario di Shakespeare"

Lo spettacolo cicuiterà nagli anfiteatri più prestigiosi della penisola e sarà ripreso nella stagione invernale da ottobre a gennaio.

 

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Deliziosa fiaba poetica, di complessa e articolata struttura, trova la sua originalità propio nel carattere composito e nella sapienza con cui in essa sono fusi i tre mondi rappresentati: quello delle fate, degli uomini artigiani e della trdizione cortese; sicuramente è l'opera di Shakespeare che rivela una maggiore libertà fantastica come lo stesso Autore rivendica in un famoso discorso posto sulle labbra di Teseo, uno dei protagonisti della commedia. La vicenda si svolge in una immaginaria Atene, durante i preparativi delle nozze del Duca Teseo con Ippolita, regina delle Amazzoni, Oberon, re delle fate, e Puck, il folletto al suo servizio, si divertono ad intrecciare nella foresta, con incantesimi, passioni tra due coppie di innamorati, Ermia e Lisandro ed Elena e Demetrio, coinvolgendo in questa confusione amorosa anche Titania, sposa di Oberon, e il rozzo tessitore Bottom. La trama di equivoci, litigi e confusioni amorose, si scoglie quando Oberon dissipa tutti gli incanti e gli innamorati, benedetti da Teseo, convolano a giuste nozze. Partendo dall' assunto che la vera coppia tragica della commedia è quella di Ippolita e Teseo, (la donna mascolina e femminista per eccellenza e il prototipo del maschio, l'eroe del vello d'oro), e che l'impresa che Teseo si accinge a compiere è quella di liberare Ippolita dalla sua verginità, il "sogno" di Tato Russo diventa l'incubo dell'avventura visionaria del sesso, con l'atto sessuale immagginato come violazione e inevitabile prova di bestialità. Un viaggio attraverso i sentieri delle paure infantili e verginali, e al tempo stesso un'immersione nel mondo fantastico dell'eros e delle immagginazioni di una libido troppo a lungo repressa. Inoltre, il contrappunto di Ippolita che convola aziana o addirittura vecchia al suo matrimonio e di storie di altri matrimoni giovani e impossibili, è lo spunto per la rappresentazione di un contrasto: da un lato il mondo dei vecchi, dove il sesso è lascivia, perversione, vizio, dall'altra quello dei giovani, dove è curiosità, sentimento, trasporto infinito, semplicità di realizzazioni. Ecco quindi un bosco disegnato come il mondo del turpe e della vecchiezza, fatto di elfi cadenti e barbosi, fate che sono arpie, re e regine di età inestimabile, maliziosi Puck che si disputano rincorrono giovani schiavetti o disturbano i sogni infantili dei quattro giovinetti innamorati. Insomma un luogo irreale, della mente, che in una lunga "notte di San Giovanni", notte di sesso e di perdizione, sarà il punto d'incontro di tutti i personaggi. Un viaggio anche nella memoria della nostra infanzia, tornata alla mente con le sue incredibili amplificazioni e commista a quel mondo di trdizioni popolari che è il vero sottosuolo dal quale ognuno di noi si muove.